domenica 13 ottobre 2013

Geografia - DELLO SVILUPPO ALLO SVILUPPO DUREVOLE - Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (settembre 2000)


Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (settembre 2000)
Eliminare la povertà estrema e la fame
Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno. Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone che soffre la fame.
Obiettivo 2: Raggiungere l'istruzione elementare universale
Garantire che, entro il 2015, tutti i bambini e le bambine, ovunque vivano, completino il ciclo degli studi elementari.
Obiettivo 3: Promuovere l'uguaglianza fra i sessi e conferire potere e responsabilità alle donne
Eliminare, preferibilmente entro il 2005, e a tutti i livelli entro il 2015, le disparità di genere nell’istruzione elementare e secondaria. Ridurre di due terzi, fra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità fra i bambini al di sotto dei cinque anni di età.

Obiettivo 4: Diminuire la mortalità infantile
Ridurre di due terzi, fra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità fra i bambini al di sotto dei cinque anni di età.

Obiettivo 5: Migliorare la salute materna
Diminuire di tre quarti, fra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità materna.
Obiettivo 6: Combattere l'HIV/AIDS, la malaria e altre malattie
Fermare entro il 2015 e cominciare a invertire la diffusione dell’HIV/AIDS. Fermare entro il 2015 e cominciare a invertire l’incidenza della malaria e di altre importanti malattie.
Obiettivo 7: Assicurare la sostenibilità ambientale
Integrare i principi dello sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi nazionali e invertire la tendenza al depauperamento delle risorse naturali. Dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che non hanno un accesso sostenibile all’acqua potabile e ai servizi fognari. Raggiungere entro il 2020 un significativo miglioramento nelle esistenze di almeno 100 milioni di abitanti dei quartieri degradati.
Obiettivo 8: Sviluppare una collaborazione globale per lo sviluppo
Sviluppando ulteriormente un sistema finanziario e commerciale che sia aperto, equo, basato su delle regole, prevedibile e non discriminatorio (prevede impegni a favore del buon governo, dello sviluppo e della diminuzione della povertà – sia a livello nazionale che internazionale).
Occuparsi delle particolari esigenze delle nazioni meno sviluppate (prevede l’adozione di esenzioni doganali e l’eliminazione delle quote per le esportazioni delle nazioni meno sviluppate, un programma migliorativo di condono del debito per i paesi poveri fortemente indebitati; la cancellazione del debito ufficiale bilaterale; e una assistenza per lo sviluppo più generosa per le nazioni impegnate nella diminuzione della povertà.
Affrontare le speciali necessità dei paesi in via di sviluppo privi di sbocchi al mare e degli stati in via di sviluppo delle piccole isole (mediante il Programma d’azione per lo sviluppo sostenibile degli stati in via di sviluppo delle Piccole Isole e dei provvedimenti della 22a Assemblea Generale).
Trattare in maniera efficace i problemi del debito dei Paesi in via di sviluppo, mediante l’adozione di misure nazionali e internazionali che rendano il loro debito sostenibile nel lungo periodo. Alcuni degli indicatori elencati in precedenza vengono verificati separatamente per i paesi meno sviluppati, l’Africa, i Paesi in via di sviluppo privi di sbocchi al mare e gli stati in via di sviluppo delle piccole isole.
In collaborazione con i paesi in via di sviluppo, sviluppare e mettere in atto strategie per creare dei posti di lavoro dignitosi e produttivi per i giovani. Nei Paesi in via di sviluppo, in collaborazione con le imprese farmaceutiche, fornire accesso a medicinali essenziali con prezzi abbordabili. In collaborazione con il settore privato, rendere disponibili i benefici delle nuove tecnologie, specialmente le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Vocabolario: Dimezzare (réduire de moitié) – Invertire (rebrousser chemin, faire marche arrière) – Lo sviluppo sostenibile (= durevole) – depauperamento (l’épuisement, l’appauvrissement) – il debito (la dette) – lo sbocco sul mare (l’ouverture, le débouché) – i paesi in via di sviluppo…

Geografia - DELLO SVILUPPO ALLO SVILUPPO DUREVOLE - Piano del corso e vocabolario


Dello sviluppo allo sviluppo durevole
La mondializzazione – l’ineguaglianza – la disuguaglianza – lo Stato…
1) Uno sviluppo disuguale
Lo sviluppo – essere sotto-sviluppato – un paese sulla via dello sviluppo – lo sviluppo durevole …
A. Misurare le disuguaglianze: la nozione di sviluppo
Le Nazioni Unite – il pianeta – La crescita economica – la società di consumo – l’Indice di Sviluppo Umano (ISU)…
B. La persistenza delle disuguaglianze: dei paesi ricchi, e dei paesi poveri
2) Dei nuovi bisogni per nove miliardi di uomini nel 2050
A. L’eccedenza degli uomini
La transizione demografica – l’invecchiamento (vieillissement) della popolazione – il tasso di fecondità – la speranza di vita…
B. Verso i nuovi bisogni
La pandemia - le risorse del pianeta – le risorse del sottosuolo (du sous-sol) – petrolio – il gas – il giacimento (le gisement) – idrocarburi – il combustibile – l’inquinamento – l’esaurimento delle risorse (l’épuisement)
3) Mettere a posto dei modi durevoli di sviluppo
A. Una soluzione globale?
 

Gli obiettivi del Millenario per lo Sviluppo – Il vertice (le sommet) – Il principio (le principe) – l’impronta ecologica – principio di cautela (principe de précaution) – ingerenza…
B. Un’attuazione difficile
La crescita economica – I pilastri dello sviluppo durevole – la povertà – la carestia (la famine)…

mercoledì 2 ottobre 2013

Storia - Punto di vocabolario

Il Foro
Il senso iniziale del Forum è doppio
1. Riunione pubblica per discutere argomenti d’interesse culturale, sociale, politico, ecc. (v. anche cineforum): un f. elettorale.
2. estens. Con iniziale maiuscola, edificio adibito allo svolgimento di manifestazioni pubbliche di vario genere (spec. di carattere sportivo): il F. di Los Angeles

Il Foro romano
Il Foro Romano era situato nella valle compresa tra il Palatino e il Campidoglio e costituì il centro commerciale (negozi), religioso (templi) e politico (curia e comizi) della città di Roma.

I Fori Imperii
I Fori Imperii sono l'estensione del Foro Romano repubblicano dagli imperatori romani : il Forum Vespasiani, dell'imperatore T. Flavio Vespasiano; il Forum Augusti, dall'imperatore Augusto, e il Forum Traiani, dell'imperatore Marco Ulpio Traiano. Con queste costruzioni gli imperatori hanno abbellito[1] la città.

Il Capitolo – oggi Campidoglio
Una delle colline di Roma, fra il Foro Romano e il fiume Tevere. Sulla collina s’innalzano i tre templi della Triade Capitolina, dedicati a Giove, Giunone e Minerva, nei quali si faceva un culto civico.


[1] Abbellito – di abbellire, rendere bello.

Storia – La vita civica nell’impero romano: Aosta [Augusta Prætoria Salassorum]

Vocabolario 
Il catasto (le cadastre); la cinta (l’enceinte); il rivestimento (le revêtement); il marmo (le marbre); imponente (imposant); il piano di calpestio (le plan de circulation – calpestare – piétiner); la cortina (la courtine : muraille reliant deux tours); il risanamento (le redressement); reimpiegato (réutilisé); la facciata (la façade d’un monument); la viabilità (le réseau routier). A ridosso di (a l’abri de)

1. Augusta Prætoria Salassorum nelle Alpi
2. Augusta Prætoria, città romana sull’Alpis Graia, strada tra Gallia e penisola italica (Tavola di Peutinger, copia del XIII di una mappa del IV s.)
2 (bis). La forma urbis d’Augusta Prætoria e il catasto del territorio    
3. Pianta della città di Augusta Prætoria
4. I monumenti romani della città
Porta Prætoria 
Arco di Augusto (fuori la cinta, aldilà della Porta Prætoria)
Il Teatro
 
5. Le porte e la cinta della città
La cinta muraria - La città di Aosta conserva quasi intatta la sua cinta fortificata: questa forma un rettangolo di 727,50 metri sui lati lunghi e di 574 metri su quelli corti. Nel perimetro murario si aprivano ad est la Porta Praetoria, sul lato opposto, la Porta Decumana, a nord la Porta Principalis Sinistra e a sud la Principalis Dextera. Tra le due prime correva il Decumanus Maximus (1), mentre fra le seconde, il Cardo Maximus (2), ovvero le due grandi arterie della circolazione viaria urbana (…). Il sistema difensivo era inoltre dotato di numerose torri a due piani, poste ad intervalli regolari e costruite a cavallo delle mura.
Le porte
La Porta Prætoria era la maggiore delle quattro porte di Aosta romana (…). La porta è costruita in grossi blocchi (…) il fronte esterno orientale conserva ancora parte del rivestimento in marmo grigio-verde (…) [e] di marmo bianco (…). Per farsi un'idea delle imponenti dimensioni della porta (…), bisogna ricordare che il piano di calpestio della città romana si trova ad un livello di circa 2,60 metri sotto [il livello] attuale (…).
Il Decumanus Maximus (attuali vie Porta Pretoria, De Tillier e Aubert) collegava la Porta Praetoria all'uscita occidentale della città romana: la Porta Decumana. Da qui si dipartiva la via che conduceva all'Alpis Graia[1] (colle del Piccolo San Bernardo). (…) La porta perdurò fino al 1812, anno in cui venne demolita per ordine del prefetto del Dipartimento della Dora, in vista del risanamento del quartiere e dell'allargamento della strada (…).
La Porta Principalis Dextera si trovava nella cortina meridionale delle mura e permetteva di accedere alla campagna e al ponte sulla Dora (…). Fra il materiale romano reimpiegato nel medioevo per chiudere la parte inferiore della porta fu rinvenuta, nel 1894, la base (…) di una statua di Augusto eretta dai Salassi nel 23 a.C., recante l'iscrizione dedicatoria dei "Salassi incolae qui inizio se in colonia contulerunt"[2]. Nei pressi si trovano anche i resti di un quartiere popolare e commerciale risalente al II secolo d.C. (…).
Dalla Porta Principalis Sinistra si snodava l'itinerario che portava al Passo del Gran San Bernardo (Summus Poeninus).
Il teatro - Il Teatro romano si impone immediatamente all'attenzione per la sua facciata meridionale (l'unica superstite) che misura ben 22 metri di altezza (…). Ben individuabili sono pure le gradinate ad emiciclo che ospitavano gli spettatori (cavea), l'orchestra (il cui raggio è di 10 metri), ed il muro di scena (ora ridotto alle sole fondamenta) (…). Si è calcolato che il Teatro potesse contenere tre o quattromila spettatori.
Il foro (complesso forense) - L'organizzazione dell'impianto urbano di Augusta Prætoria Salassorum risale alla sua fondazione in epoca augustea (25 a.C.). Dall'incrocio degli assi principali della viabilità cittadina, il cardo ed il decumanus maximi, nasce un reticolo di vie ortogonali che suddividono lo spazio abitabile (…). A ridosso dell'intersezione delle due direttrici del traffico urbano, è ubicato il complesso forense - centro della vita politica e religiosa della colonia (…).
1.     Aosta è una città di fondazione romana: quali sono gli elementi che mostrano la partecipazione della popolazione locale alla sua fondazione (doc. 5)?
2.     Cercare l’origine della pianta quadrata della città con le strade che s’incrociano ad angolo retto (Cardo / Decumanus) (doc. 3 e 5)?
3.     Cercare l’origine dell’Arco di Augusto ad Aosta.
4.     Quali sono gli elementi che fanno della città un’altra “Roma” in riduzione (tutti i documenti)?


[1] Alpis Graia : la via romana di Milano a Vienne.
[2] « Gli abitanti Salassi che hanno contributo allo sviluppo della colonia ». I Salassi sono il popolo della valle.