Vocabolario
I debitori (les débiteurs) ; i creditori (les créditeurs) ;
cadere in servitù (tomber en esclavage); la schiavitù (l’esclavage) ;
i debiti (les dettes) ; demos (popolo) ; indebolimento (affaiblissement)
; egualitaria(o) (égalitaire);
ugualianza (égalité); lo scopo
(le but). (Doc. 4) Marmo(i) (marbre) ; un ceto (un
clan); un legislatore (un législateur).
1. La falange macedonie.
2. Trireme greche.
3. Solone e Clìstene, legislatori[1]
di Atene.
Il ruolo di
Solone
Verso la fine del VII secolo, molti cittadini rischiavano
di cadere in servitù. In questo momento difficile fu nominato arconte[2]
il nobile Solone (594 a. C.) che abolì i debiti contratti fino a quel momento e
proibì la schiavitù per debiti. Poi, Solone aumenta i poteri dell’assemblea
popolare e diminua quelli dell’assemblea dei nobili (…).
Solone istitua poi un tribunale popolare (Eliéa)
che aveva il compito di giudicare i reati contro la città e le colpe commesse
da un cittadino ai danni di un altro. All’Eliéa avevano diritto di partecipare
tutti i cittadini ateniesi : il popolo si servì di questo tribunale per
difendersi dalle prepotenze degli oligarchi.
La politica
di Clìstene : proseguire l’opera di Solone
Clìstene, divenuto arconte nell’anno 508 a. C., proseguì
l’opera d’indebolimento dell’oligarchia, a cui Solone aveva dato inizio. Egli
divise i cittadini dell’Attica in dieci tribù, non in base alla
ricchezza, ma al territorio in cui abitavano.
La più importante istituzione politica ateniese divenne
la bulè, un assemblea di 500 membri (50 per tribù). La presidenza
dell’assemblea e il potere di decidere nelle questioni urgenti spettavano, a
turno, di mese in mese, a ciascuno delle dieci tribù.
I poteri militari vennero affidati a dieci strateghi
(“capi dell’esercito”), eletti dalle tribù tra i loro membri, senza tener conto
della nobilita.
Paolucci S., Signorini
G., Il corso della storia, vol. 1 Dalla preistoria alla metà del XIV
secolo, Bologna, 2001; p. 131-133.
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