mercoledì 11 aprile 2018

Geografia – Città e sviluppo sostenibile - Grenoble, seconda parte del dossier

Città e sviluppo sostenibile

Grenoble, seconda parte del dossier



9. Grenoble, la città resiliente che ha scelto di cambiare marcia sull’ecologia
Prima agglomerazione francese a dotarsi di un “Piano Clima”
Dapprima il sindaco socialista Michel Destot, quindi il suo successore verde Erico Piolle hanno adottato una serie di provvedimenti mirati a ridurre il traffico stradale, le emissioni nocive e a rendere il sistema urbano nel suo complesso più sostenibile. Nel 2005, ad esempio, Grenoble-Alpes Métropole fu la prima agglomerazione francese a dotarsi di un Piano Clima, diventato poi Piano Aria Energia Clima, con l’obiettivo – spiega lo stesso ente locale – “di adottare tutte le misure necessarie per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra in ogni settore economico e nella vita quotidiana degli abitanti”.
Al lancio del programma erano stati fissati alcuni obiettivi: i primi dati, per il periodo 2005-2014, sono apparsi incoraggianti. La riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra è stata pari al 21 per cento, grazie alla diminuzione dell’impiego di energie fossili a vantaggio delle fonti rinnovabili; il consumo di energia è calato inoltre del 16 per cento, mentre la dispersione di polveri sottili PM10 è scesa del 22 per cento, assieme al -47 per cento registrato per le emissioni di ossido di azoto.
Nuovi impegni di riduzione sono stati quindi assunti, con due nuove scadenze (2020 e 2030), mentre sono stati aggiunti gli obiettivi di aumentare del 30 per cento la porzione di energia prodotta grazie alle energie pulite e di limitare le “isole di calore” urbane, al fine di fare la propria parte nella lotta al riscaldamento dell’atmosfera terrestre. Sullo stesso tema, il 20 novembre 2015 il consiglio municipale ha autorizzato il comune a firmare la “Nuova convenzione dei sindaci per il clima e l’energia”, che impegna la città ad adottare un piano d’azione per ridurre le emissioni di CO2 del 40% entro il 2030, basato su 17 linee guida, 48 azioni e più di 160 misure da adottare.

10. Schema della distribuzione degli alloggi sociali nella Villeneuve
 

11. Grenoble, la città resiliente che ha scelto di cambiare marcia sull’ecologia
 
La prima città senza pubblicità in Europa è la francese Grenoble, che ha vietato le affissioni pubblicitarie nelle vie pubbliche e anzi ha deciso di piantare più alberi nei parchi urbani e nelle strade.

12. Benvenuti a Grenoble, la città a misura d’uomo
A partire dal 1° gennaio 2016 chi si è recato a Grenoble, in Francia, è stato accolto da diversi cartelli con la scritta “Benvenuti in una metropoli attenuata”.
Tale definizione non è affatto casuale perché la città presenta un limite di velocità fissato a 30 km/h per oltre l’80 per cento delle vie cittadine, mentre solo sulle grandi strade periferiche è possibile raggiungere i 50 km/h.
Il sindaco Eric Piolle, in carica da 18 mesi, ha fatto notare come, grazie a questo provvedimento, il rischio di collisione tra automobilisti si sia ridotto di 9 volte rispetto al passato, senza contare i benefici derivanti dalla diminuzione dell’inquinamento acustico e dell’aria. Il primo cittadino della città francese a tal proposito ha argomentato: «Il nostro obiettivo è riequilibrare la città, che è stata costruita a misura di automobile. Perché lo spazio urbano non è solo uno spazio di circolazione, ma uno spazio di vita».
A cominciare da questo stile e filosofia di vita, sono state prese delle importanti decisioni per quanto riguarda la viabilità in città: i tram si muovono unicamente grazie a energia pulita, i bus sono ibridi e dunque non alimentati né a benzina né a diesel, molto diffusi sono i “metroveli”, delle particolari biciclette messe a disposizione dal Comune per i cittadini e che sono affittabili al costo praticamente simbolico di 10 centesimi a ora (…).
Tuttavia la sorprendente novità degli ultimi anni (…) è stato battezzato Ha:Mo (Harmonious Mobility) e Grenoble è l’unica città europea a usufruire di questo servizio che la Toyota ha lanciato solo in Giappone. Si tratta di qualcosa di veramente innovativo: parliamo di circa 70 minicar elettriche, 35 monoposto e 35 “tricicli chiusi”, detti “I-Road”. Attraverso questa varietà di mezzi è possibile spostarsi e parcheggiare da una parte all’altra della città, tenendo sotto controllo mediante il cellulare i posti disponibili nelle paline di ricarica elettrica previsti sul territorio.

Domande
1. Presentare tutti i documenti
2. Perché possiamo qualificare l’approccio di Grenoble di sostenibile ? (doc. 9 e 10)
3. In che senso le misure recenti del sindaco e della Metropoli partecipano dello sviluppo sostenibile (doc. 11 e 12)?
4. Mostrate che l’azione favorevole alla sostenibilità a Grenoble s’inscrive nel tempo lungo (tutti i doc.)

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