giovedì 7 gennaio 2016

Geografia - RISPONDERE AI BISOGNI DEGLI UOMINI : ALIMENTAZIONE E ACQUA


Rispondere ai bisogni degli uomini : alimentazione e Acqua


Doc. 1. Il ciclo dell’acqua

Doc. 2. L’acqua disponibile del pianeta



Doc. 3. La terra per mangiare
Coltivare la terra e nutrirsi dei suoi prodotti è da sempre un’attività che l’uomo svolge tenendo in considerazione le condizioni climatiche e ambientali tipiche del territorio. Con il progresso e le moderne tecnologie, l’uomo ha pian piano superato i limiti imposti dall’ambiente, aumentando così le pressioni sull’ambiente stesso. L’uomo, quindi, ha modificato il paesaggio per renderlo più produttivo, trasformando il suolo in campi coltivati, bonificando zone umide, terrazzando pendii, convertendo le foreste in pascoli.
L’agricoltura ha un’influenza sull’ambiente nella misura in cui ne utilizza le risorse e produce sostanze - naturali e chimiche - che vengono poi immesse nei diversi comparti ambientali, suolo, acqua e atmosfera. Per coltivare, ad esempio, un campo di mais, oltre all’energia proveniente dal sole, occorre il suolo con i suoi sali minerali e le sostanze nutritive, l’acqua per irrigare, il fertilizzante chimico per sostenere la crescita delle piante; serve, poi, che il mais sia protetto dagli attacchi di insetti, funghi e parassiti, cosa che in natura avviene grazie alla presenza di altri organismi animali e vegetali che si nutrono di questi insetti. L’uomo spesso, però, interviene per evitare che la coltivazione venga attaccata e mangiata dai parassiti con insetticidi molto potenti e nocivi per tutto l’ambiente e per l’uomo. L’immissione di queste sostanze nell’ambiente e l’utilizzo delle risorse naturali alterano gli equilibri naturali e rendono fragile l’ambiente, che cerca di compensare gli effetti determinati dall’attività agricola, così come gli effetti prodotti da ogni attività antropica.
Qualora si verifichino, però, delle condizioni di forti cambiamenti climatici, soprattutto a scala mondiale, siano essi causati da eccessivi input da parte dell’attività dell’uomo, o siano conseguenza di una naturale evoluzione del pianeta, i sistemi agricoli diventano incapaci di mantenere gli alti livelli di produzione richiesti, poiché dipendono direttamente dalle condizioni del suolo, dell’atmosfera e dell’acqua.

Doc. 4. OGM – Organismo Geneticamente Modificato 

La definizione ufficiale della FAO indica come OGM un organismo (pianta, animale o microrganismo) il cui materiale genetico è stato alterato in un modo tale che non sarebbe possibile con la normale ricombinazione che ha luogo in natura.

Doc. 5. L’agroalimentare francese 


Fonte - http://www.la-croix.com/var/bayard/storage/images/lacroix/actualite/economie/economie/l-agroalimentaire-francais-un-colosse-aux-pieds-d-argile-_np_-2013-02-24-914459/29382538-3-fre-FR/L-agroalimentaire-francais-un-colosse-aux-pieds-d-argile_article_popin.jpg  

Doc. 6. Opportunità di lavoro dentro in gruppo agroalimentare : Nestlé




Doc. 7. Le Norie di Hama (Siria)
La noria è una ruota idraulica che ha la funzione di sollevare acqua sfruttando la corrente di un corso idrico. Il nome è spagnolo, a sua volta derivato dall'arabo.
Nel XIII secolo Hama ospitava circa 30 Norie, ma solo 17 sono sopravissute fino ai nostri giorni. Benché negli anni siano state tutte ristrutturare e sostituite da sistemi di irrigazione allavanguardia, oggi sono ancora in funzione come pura attrazione turistica. Dalla Cittadella dirigetevi in direzione nord-ovest, dove si trova la Noria di Al-Mohammediyya. Le sue dimensioni lhanno resa la noria più famosa di Hama; il diametro della ruota, infatti, misura 21 metri. Risale al XIV secolo ed era usata prevalentemente per rifornire dacqua la Grande Moschea. Più a nord, a circa 1 Km dalla Cittadella, cè un gruppo di 4 norie, chiamate Norie di Bechriyyat, costruite e posizionate a due a due a ridosso di una chiusa.
 Siria, Hama. Una noria in funzione sul fiume Oronte.
Fonte - http://www.archeo.it/uploads/media/SPECIALI/2013/tecnologia/pompe/thumbnail/view_01_MN001949.jpg

 
Doc. 8. Gestire la risorsa acqua per dare futuro all’umanità
E il massimo dei paradossi possibili per il futuro dell’umanità: sul nostro pianeta non manca lacqua, ma manca la sua buona gestione, senza la quale cè il rischio che una parte del mondo resti senza questa risorsa. Così il politologo Edward Luttwak ha stigmatizzato uno dei principali problemi legati all’accesso e alla distribuzione delle risorse idriche, nel corso del seminario internazionale su questa materia prima indispensabile a tutti, svoltosi venerdì 30 novembre scorso nello storico Caffè Pedrocchi di Padova. Liniziativa è stata promossa dalla Regione del Veneto, che in questo modo ha voluto aprire il dibattito in vista del 2013, proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite Anno Internazionale delle cooperazione nel settore idrico(…).
Acqua desalinizzata e purificata. Entro il 2014, ha ricordato dal canto suo Yossi Shmaia della Mekorot Israel National Water Company, il 75% dell’acqua in Israele proverrà da impianti di desalinizzazione e purificazione. I pozzi oggi vengono scavati a 1 chilometro e mezzo nel sottosuolo, mentre in Italia si scava appena 300 metri (…). Gli impianti israeliani riescono ad avere una perdita idrica del 10% mentre quelli italiani sono intorno al 25%. Inoltre (…) lacqua di scarto non viene ributtata in mare, ma reimpiegata nelle agricolture grazie a tecnologie avanzate ed efficienti.
Fonte - https://argav.wordpress.com/2012/12/04/gestire-la-risorsa-acqua-per-dare-futuro-allumanita/


Doc. 9. 2003 “anno dell’acqua” per le NU
Il 2003 viene dichiarato dalle Nazioni Unite 'L’anno dell’acqua', a dimostrazione del grande valore della risorsa e della minaccia che incombe sulla sua disponibilità e integrità per l’immediato futuro. Attività antropiche, come l’agricoltura e l’industria, rischiano di compromettere in modo irrimediabile la risorsa naturale, alterando le dinamiche del ciclo dell’acqua. Il crescente inquinamento delle acque dolci superficiali e sotterranee, lo sfruttamento eccessivo delle falde, la continua costruzione di grandi dighe per la produzione di energia idroelettrica e per lo stoccaggio della risorsa interferiscono a livello globale con il naturale rinnovamento delle riserve idriche.
Esiste inoltre un enorme divario geografico nella disponibilità di acqua: mentre nei Paesi industrializzati la risorsa idrica è spesso abbondante e irresponsabilmente sprecata, in molti Paesi in via di sviluppo l’accesso all’acqua potabile è decisamente insufficiente per la concomitanza di condizioni naturali sfavorevoli, un’alta densità di popolazione e forti limitazioni sociali ed economiche.
Doc. 10. Guerra per l’acqua
Doc. 11. Dighe sotto accusa

Doc. 12. I vertici internazionali dell’acqua
I precedenti vertici: Marrakech 1997, l’Aia 2000, Kyoto 2003, Messico 2006, Istanbul 2009.
 
Fonte – http://fr.cdn.v5.futura-sciences.com/builds/images/thumbs/e/ec9bd54508_logo-6eme-forum-mondial-de-l_eau_DR_03.jpg

Doc. 13. Il “land grabbing” nell’Etiopia
Il termine land grabbing è stato coniato dalla Ong spagnola Grain per descrivere un nuovo modello di controllo dei territori e delle risorse naturali nei paesi del Sud del mondo che si è diffuso a partire dalla prima decade del nuovo millennio. Questa Ong definisce il fenomeno come il processo di acquisizione da parte di soggetti privati o pubblici di vaste aree coltivabili (superiori a 10.000 ettari) all’estero per produrre beni alimentari e agro-carburanti destinati all’esportazione, mediante contratti di compravendita o di affitto a lungo termine.
Negli ultimi anni la pressione delle imprese multinazionali e dei governi stranieri per ottenere terreni fertili in alcuni Paesi africani come l’Etiopia, il Madagascar e la Tanzania ha stimolato il dibattito: tale strategia porterà allo sviluppo o è semplicemente un’operazione di “land grabbing” che in futuro minaccerà la sicurezza alimentare del continente? La corsa alla terra. Recentemente è cresciuto l’interesse di investitori stranieri per l'acquisto o l'affitto di vasti terreni coltivabili nell'Africa Sub-Sahariana, così come è aumentato l’interesse a coltivare prodotti agricoli per i loro Paesi o per esportarli per guadagnarci (…). Gli investitori sostengono che tali acquisizioni alimenteranno lo sviluppo, ma gli oppositori ritengono che tale strategia metterà in pericolo la stessa sicurezza alimentare e le condizioni di vita dell’Africa. Alcuni ricercatori hanno rivelato che le imprese straniere stanno comprando o prendendo in affitto vasti appezzamenti di terra in Africa e altrove ad uso personale. Anzi, circa 50 milioni di acri sono stati venduti o lo saranno presto. Questa cifra è l’equivalente del 25% di tutte le terre coltivabili in Europa. La maggior parte di quel territorio viene acquistata da Paesi emergenti per coltivare prodotti agricoli per le loro popolazioni in aumento. Questi Paesi – Cina, India, Corea del Sud e gli Stati del Golfo ricchi di petrolio – non hanno acqua e terreni sufficienti in patria.Sono rimasti scottati dalla crisi alimentare mondiale [del 2008] e si rivolgono all’Africa come una "coperta di sicurezza" alimentare.In Etiopia, la terra coltivabile è stata venduta o affittata a livelli enormi. Secondo il Mail & Guardian, dal 2007 il Paese ha approvato 815 progetti agricoli finanziati da entità straniere e la terra è stata affittata a circa un dollaro l’anno per ogni 2,5 acri. Secondo un rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), complessivamente ha ceduto 600.000 ettari a enti stranieri tra il 2004 e l’inizio del 2009 (…). Nel frattempo l'Etiopia rimane però uno dei Paesi più affamati del mondo. A inizio anno il governo etiope ha dichiarato che 2,8 milioni di persone necessiteranno per il 2011 di aiuti d’emergenza per quanto riguarda il cibo.
Doc. 14. Emergenza siccità, la California limita l’uso dell’acqua per la prima volta
II governatore impone riduzione dei consumi del 25% dopo un inverno in cui le nevicate hanno toccato minimi record. Con la siccità estrema arrivata al suo quarto anno, per la prima volta nella sua storia della California è stata decisa la riduzione obbligatoria dei consumi di acqua.

Il governatore Jerry Brown ha ordinato un taglio del 25% dei consumi: "Questa siccità storica richiede azioni senza precedenti", ha detto in un comunicato. "In quanto californiani, dobbiamo unirci e risparmiare acqua in ogni modo possibile". Le misure annunciate chiamano in causa cimiteri, campus universitari e campi da golf così come la sostituzione di 4,645 milioni di metri quadrati di prato rasato con giardini "tolleranti alla siccità". Viene poi creato un programma che incentiva la sostituzione di vecchi elettrodomestici con altri più efficienti. E' vietato innaffiare le aiuole[1] ornamentali in erba nelle strade del cosiddetto Golden State. Le case e i complessi immobiliari nuovi non possono usare acqua potabile per innaffiare a meno che non siano dotati di sistemi di irrigazione specifici.

[1] « Innaffiare le aiuole » - arroser les parterres. 

Doc. 15. Prodotti da scegliere in maniera consapevole: ecco “Madrenatura”
Un progetto tutto naturale quello di Marialuisa Squitieri, imprenditrice agricola, per una mission unica: l'attenzione all'ambiente attraverso l'utilizzo delle tecniche dell'agricoltura naturale, il km 0, il sostegno alla biodiversità per un senso dell'acquisto di prodotti della terra più consapevole.
L'azienda agricola Madrenatura è a conduzione familiare: l'attività non è nata dalla voglia di cavalcare l'onda del mercato dei prodotti biologici, anzi, ma piuttosto dalla volontà di far conoscere l'importanza della natura attraverso i frutti che essa ci da. 1,5 ettari, coltivati secondo il metodo dell'agricoltura naturale, come ci spiega Marialuisa Squitieri.
«Il nostro lavoro sta nel coltivare prodotti naturali, non trattati,, e quindi senza concimi chimici, secondo il susseguirsi della stagionalità, preferendo produzioni locali, tenendo conto della biodiversità e del chilometro zero, che è tanto in voga in questo periodo, ma è allo stesso tempo tanto importante, affinchè possiamo conoscere davvero quello che portiamo in tavola.» Un lavoro, quello svolto dall'azienda agricola Madrenatura, volto un'alimentazione consapevole, nel rispetto delle stagionalità.
«La nostra produzione è vocata alle orticole, oltre che alla cura di un piccolo frutteto - ci spiega Marialuisa Squitieri - Tuttavia, non tutti sanno distinguere quali sono i prodotti di stagione: ecco in cosa consiste la nostra mission. Far capire all'acquirente che non basta scegliere il prodotto naturale, ma saper distinguere in che periodo consumarlo per acquisirne i vantaggi nutrizionali maggiori: questa è la nostra mission. In particolare in questo periodo consigliamo di consumare prodotti che aprile ci offre, e quindi scarole, bietole, cicoria, limoni, arance, finocchi, rafano: questo vuol dire prestare attenzione a ciò che si consuma, partendo proprio dalla stagionalità.» Così nasce l'idea di creare un punto vendita diretto, per creare un rapporto diretto ed interagire con chi acquista: una piccola bottega di prodotti biologici nel cuore del centro storico di Napoli. Qui ogni giorno è possibile trovare frutta e verdura fresca, secondo le disponibilità e i doni dell'orto dell'azienda Madrenatura.

Fonte – La Repubblica, 22 aprile 2015;  http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/04/22/prodotti-da-scegliere-in-maniera-consapevole-ecco-madrenaturaNapoli18.html?ref=search


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