mercoledì 2 settembre 2015

Geografia - DELLO SVILUPPO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE



Dello sviluppo allo sviluppo sostenibile

1. La transizione demografica 


2. La transizione demografica con esempi (decennio ’60)

I. Per interrogarsi sullo sviluppo : Terraferma

Localizzazione delle isole Pelagie

Fonte - https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/2e/Pelagie_Islands_map.png

 

A. Misurare le diseguaglianze: la nozione di sviluppo

3. Il concetto relativo di sviluppo
Il concetto di sviluppo ha subito nel corso del tempo diversi mutamenti nel significato e nell'approccio culturale. Si tratta in ogni caso di un concetto relativo e non assoluto, la condizione di povertà è sempre in relazione con quella di normalità pertanto non può avere un significato assoluto. Dipende dal contesto storico e dalla società in cui viene analizzata. Essere considerati poveri oggi non può compararsi con la definizione di povero tipica del dopoguerra o agli inizi del '900. Allo stesso modo, nell'epoca contemporanea alcuni paesi in via di sviluppo sono considerati poveri se confrontati con il benessere economico prevalente nei paesi sviluppati. In questi casi sarebbe più corretto parlare di diseguaglianza.
L'uomo si è sempre occupato delle diseguaglianze sociali fin dall'antichità. L'interesse per questi studi iniziò a diffondersi con la scoperta del continente americano, vasti spazi da conquistare e popoli sconosciuti da dominare. Il dogma religioso veniva lentamente messo da parte per occuparsi più materialmente delle condizioni di vita delle persone. In quest'epoca il concetto di sottosviluppo era legato soprattutto a quello della povertà urbana creata dal fenomeno della recinzione delle terre in Europa e dalla diversità delle popolazioni native dei nuovi continenti. In quest'ultimo caso il concetto di sottosviluppo assumeva la connotazione dispregiativa di "selvaggi". Nel caso dei diseredati urbani era solito definirli come delinquenti, prendendo come spunto una conseguenza dello stato della loro povertà e non l'origine. Questa visione culturale durò per ben 4 secoli, fino alla fine dell'800 quando cominciò a diffondersi il termine di "paese arretrato". Lo sterminio delle popolazioni native cominciava a fare breccia nelle opinioni pubbliche dei benestanti occidentali frenando le politiche di conquista militare degli stessi governi occidentali. L'apice di questo fenomeno si può riscontrare nella metà del novecento in India, il cui capo spirituale Ghandi trovò il sostegno dell'elettorato britannico nella causa dell'indipendenza indiana. Nel secondo dopoguerra la letteratura in tema di sviluppo prese una nuova linfa vitale con la ricostruzione dell'Europa devastata dalla guerra e con il riassetto geopolitico delle ex colonie. Lo stesso termine "paese arretrato" fu considerato troppo duro per definire le situazioni di povertà e di diseguaglianza, gli fu preferito quello più diplomatico di "Paese in via di sviluppo" (PVS). Era però difficile accomunare tutti i paesi in una stessa definizione, alcuni paesi poveri si trovavano allo stato di sussistenza senza alcun indice di crescita, altri invece si avviavano verso lo sviluppo. Venne quindi coniato il termine più generale di "Paese meno sviluppato" (Less Development Country). Il pianeta si divise in quattro mondi:


- primo mondo - i paesi occidentali sviluppati
- secondo mondo - i paesi ad economia socialista
- terzo mondo - i paesi meno sviluppati
- quarto mondo - i paesi a basso reddito e privi crescita

Fonte - http://www.ecoage.it/il-concetto-relativo-di-sviluppo.htm


4. Il “rapporto Brundtland
“Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”
Rapporto Brundtland, o Our Common Future, Commissione mondiale sull’ambiente e lo Sviluppo, 1987.


B. La persistenza delle disuguaglianze

5. La popolazione nelle Bidonville 
6. Sedi sociali delle imprese mondializzate



7. La popolazione mondiale dal 1750 al 2050

8. Evoluzione della popolazione mondiale per fasce d’età e per aree
 



9. I progressi dei paesi nella riduzione del GHI[1]
 




[1] Il cosiddetto Ghi (Global Hunger Index) è la media fra la percentuale della popolazione denutrita, quella dei bambini sottopeso e quella di coloro che muoiono prima dei cinque anni. L’indice va da 0 a 100: sotto quota 5 è basso, sopra quota 20 è «allarmante». Fonte - http://espresso.repubblica.it/internazionale/2013/10/14/news/fame-nel-mondo-il-rapporto-cesvi-sul-ghi-nel-2013-1.137434
 
10. Gli Stati Uniti principale destinazione dell’immigrazione
 
11. Esodo rurale




12. I bambini delle aree urbane povere



13. Gli obiettivi di Sviluppo del Millennio (settembre 2000)

Eliminare la povertà estrema e la fame
Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno. Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone che soffre la fame.
Obiettivo 2: Raggiungere l'istruzione elementare universale
Garantire che, entro il 2015, tutti i bambini e le bambine, ovunque vivano, completino il ciclo degli studi elementari.
Obiettivo 3: Promuovere l'uguaglianza fra i sessi e conferire potere e responsabilità alle donne
Eliminare, preferibilmente entro il 2005, e a tutti i livelli entro il 2015, le disparità di genere nell’istruzione elementare e secondaria. Ridurre di due terzi, fra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità fra i bambini al di sotto dei cinque anni di età.
Obiettivo 4: Diminuire la mortalità infantile
Ridurre di due terzi, fra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità fra i bambini al di sotto dei cinque anni di età.
Obiettivo 5: Migliorare la salute materna
Diminuire di tre quarti, fra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità materna.
Obiettivo 6: Combattere l'HIV/AIDS, la malaria e altre malattie
Fermare entro il 2015 e cominciare a invertire la diffusione dell’HIV/AIDS. Fermare entro il 2015 e cominciare a invertire l’incidenza della malaria e di altre importanti malattie.
Obiettivo 7: Assicurare la sostenibilità ambientale
Integrare i principi dello sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi nazionali e invertire la tendenza al depauperamento delle risorse naturali. Dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che non hanno un accesso sostenibile all’acqua potabile e ai servizi fognari. Raggiungere entro il 2020 un significativo miglioramento nelle esistenze di almeno 100 milioni di abitanti dei quartieri degradati.
Obiettivo 8: Sviluppare una collaborazione globale per lo sviluppo
Sviluppando ulteriormente un sistema finanziario e commerciale che sia aperto, equo, basato su delle regole, prevedibile e non discriminatorio (prevede impegni a favore del buon governo, dello sviluppo e della diminuzione della povertà – sia a livello nazionale che internazionale).
Occuparsi delle particolari esigenze delle nazioni meno sviluppate (prevede l’adozione di esenzioni doganali e l’eliminazione delle quote per le esportazioni delle nazioni meno sviluppate, un programma migliorativo di condono del debito per i paesi poveri fortemente indebitati; la cancellazione del debito ufficiale bilaterale; e una assistenza per lo sviluppo più generosa per le nazioni impegnate nella diminuzione della povertà.
Affrontare le speciali necessità dei paesi in via di sviluppo privi di sbocchi al mare e degli stati in via di sviluppo delle piccole isole (mediante il Programma d’azione per lo sviluppo sostenibile degli stati in via di sviluppo delle Piccole Isole e dei provvedimenti della 22a Assemblea Generale).
Trattare in maniera efficace i problemi del debito dei Paesi in via di sviluppo, mediante l’adozione di misure nazionali e internazionali che rendano il loro debito sostenibile nel lungo periodo. Alcuni degli indicatori elencati in precedenza vengono verificati separatamente per i paesi meno sviluppati, l’Africa, i Paesi in via di sviluppo privi di sbocchi al mare e gli stati in via di sviluppo delle piccole isole.
In collaborazione con i paesi in via di sviluppo, sviluppare e mettere in atto strategie per creare dei posti di lavoro dignitosi e produttivi per i giovani. Nei Paesi in via di sviluppo, in collaborazione con le imprese farmaceutiche, fornire accesso a medicinali essenziali con prezzi abbordabili. In collaborazione con il settore privato, rendere disponibili i benefici delle nuove tecnologie, specialmente le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Vocabolario: Dimezzare (réduire de moitié) – Invertire (rebrousser chemin, faire marche arrière) – Lo sviluppo sostenibile (= durevole) – depauperamento (l’épuisement, l’appauvrissement) – il debito (la dette) – lo sbocco sul mare (l’ouverture, le débouché) – i paesi in via di sviluppo…



14. Schema dello sviluppo durevole
 

Nessun commento:

Posta un commento