4. Il “rapporto Brundtland”
“Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del
presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di
soddisfare i propri”
Rapporto
Brundtland, o Our Common Future, Commissione mondiale sull’ambiente e lo
Sviluppo, 1987.
B. La persistenza delle disuguaglianze
5. La popolazione nelle Bidonville
6. Sedi sociali delle imprese
mondializzate
II.Dei nuovi bisogni per 9 miliardi di uomini nel 2050
7. La popolazione mondiale dal
1750 al 2050
8. Evoluzione della popolazione
mondiale per fasce d’età e per aree
Fonte – http://www.novecento.org/pensare-la-didattica/numeri-che-fanno-la-storia-ma-non-la-scuola-738/
9. I progressi dei paesi nella
riduzione del GHI[1]
[1]
Il cosiddetto Ghi (Global Hunger
Index) è la media fra la percentuale della popolazione denutrita, quella dei
bambini sottopeso e quella di coloro che muoiono prima dei cinque anni.
L’indice va da 0 a 100: sotto quota 5 è basso, sopra quota 20 è «allarmante». Fonte
- http://espresso.repubblica.it/internazionale/2013/10/14/news/fame-nel-mondo-il-rapporto-cesvi-sul-ghi-nel-2013-1.137434
10. L'immigrazione nel mondo
A. L'eccedenza degli uomini
11. L'esodo ruraleB. I nuovi bisogni
12. I bambini delle aree urbane povere
Fonte - http://lpiersantelli.files.wordpress.com/2013/09/graficobis.png
13. Gli obiettivi di Sviluppo
del Millennio (settembre 2000)
Eliminare la
povertà estrema e la fame
Dimezzare, fra il
1990 e il 2015, la percentuale di persone che vivono con meno di un dollaro al
giorno. Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone che
soffre la fame.
Obiettivo 2:
Raggiungere l'istruzione elementare universale
Garantire che, entro il 2015, tutti i bambini e le
bambine, ovunque vivano, completino il ciclo degli studi elementari.
Obiettivo 3: Promuovere l'uguaglianza fra i sessi e
conferire potere e responsabilità alle donne
Eliminare, preferibilmente entro il 2005, e a tutti i
livelli entro il 2015, le disparità di genere nell’istruzione elementare e
secondaria. Ridurre di due terzi, fra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità
fra i bambini al di sotto dei cinque anni di età.
Obiettivo 4: Diminuire la mortalità infantile
Ridurre di due terzi, fra il 1990 e il 2015, il tasso di
mortalità fra i bambini al di sotto dei cinque anni di età.
Obiettivo 5:
Migliorare la salute materna
Diminuire di tre quarti, fra il 1990 e il 2015, il tasso
di mortalità materna.
Obiettivo 6:
Combattere l'HIV/AIDS, la malaria e altre malattie
Fermare
entro il 2015 e cominciare a invertire la diffusione dell’HIV/AIDS.
Fermare entro il 2015 e cominciare a invertire l’incidenza della malaria e di
altre importanti malattie.
Obiettivo 7:
Assicurare la sostenibilità ambientale
Integrare i principi dello sviluppo sostenibile nelle
politiche e nei programmi nazionali e invertire la tendenza al depauperamento
delle risorse naturali. Dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che
non hanno un accesso sostenibile all’acqua potabile e ai servizi fognari.
Raggiungere entro il 2020 un significativo miglioramento nelle esistenze di
almeno 100 milioni di abitanti dei quartieri degradati.
Obiettivo 8: Sviluppare una collaborazione globale per lo
sviluppo
Sviluppando ulteriormente un sistema finanziario e
commerciale che sia aperto, equo, basato su delle regole, prevedibile e non
discriminatorio (prevede impegni a favore del buon governo, dello sviluppo e
della diminuzione della povertà – sia a livello nazionale che internazionale).
Occuparsi delle particolari esigenze delle nazioni meno
sviluppate (prevede l’adozione di esenzioni doganali e l’eliminazione delle
quote per le esportazioni delle nazioni meno sviluppate, un programma
migliorativo di condono del debito per i paesi poveri fortemente indebitati; la
cancellazione del debito ufficiale bilaterale; e una assistenza per lo sviluppo
più generosa per le nazioni impegnate nella diminuzione della povertà.
Affrontare le speciali necessità dei paesi in via di
sviluppo privi di sbocchi al mare e degli stati in via di sviluppo delle
piccole isole (mediante il Programma d’azione per lo sviluppo sostenibile degli
stati in via di sviluppo delle Piccole Isole e dei provvedimenti della 22a
Assemblea Generale).
Trattare in maniera efficace i problemi del debito
dei Paesi in via di sviluppo, mediante l’adozione di misure nazionali e
internazionali che rendano il loro debito sostenibile nel lungo periodo.
Alcuni degli indicatori elencati in precedenza vengono verificati separatamente
per i paesi meno sviluppati, l’Africa, i Paesi in via di sviluppo privi di sbocchi
al mare e gli stati in via di sviluppo delle piccole isole.
In collaborazione con
i paesi in via di sviluppo, sviluppare e mettere in atto strategie per creare
dei posti di lavoro dignitosi e produttivi per i giovani. Nei Paesi in via di
sviluppo, in collaborazione con le imprese farmaceutiche, fornire accesso a
medicinali essenziali con prezzi abbordabili. In collaborazione con il settore
privato, rendere disponibili i benefici delle nuove tecnologie, specialmente le
tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Fonte : ONU-Italia http://www.onuitalia.it/events/mdg_ob_08.php
14. Schema dello sviluppo
durevole