domenica 28 maggio 2017

Storia - Umanesimo e Rinascimento - Una modificazione della visione dell'Uomo e del Mondo - Documenti seguenti

Che cosa è un'affresco ?

Esempi di lavoro "a giornata"

> Crociffissione da Altichiero da Zevio (circa 1369-1384)


> Giudizio universale da Michelangelo Buonarrotti


Per concludere : da Petrarca al Rinascimento

Siena e il "bene comune" : gli affreschi dei fratelli Lorenzetti a Siena
(Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo)


> Il Buon Governo: effetti sulla città; sulla campagna


> Il Cattivo Governo: effetti sulla città; sulla campagna







Machiavelli : “il Principe”

Principe, Il Opera (1513) di N. Machiavelli. A partire dall’esperienza di governo e dallo studio degli autori greci e romani (quali Livio, Senofonte e Polibio) Machiavelli teorizza un principato rinnovato fondandosi sulla «verità effettuale della cosa» invece che «sull’immaginazione di essa» (15). In luogo degli assetti politici idealizzati delle teorie classiche e utopistiche, «che non si sono mai visti né conosciuti essere in vero», la sua costruzione teorica fonda il principato su un’antropologia realistica e pessimistica, descrivendo gli uomini come «tristi», ossia malvagi e moralmente riprovevoli: «Degli uomini si può dire questo generalmente: che sieno ingrati, volubili, simulatori e dissimulatori, fuggitori de’ pericoli, cupidi di guadagno» (17). Un principe «nuovo» che voglia mantenere lo Stato e il governo non può assumere a criterio della propria azione la bontà («un uomo che voglia fare in tutte le parte professione di buono, conviene ruini infra tanti che non sono buoni», 15) o la correttezza; egli deve poter compiere anche azioni viziose «non partirsi dal bene potendo, ma sapere entrare nel male, necessitato» (17). Il principe deve «vincere e mantenere lo Stato: e mezzi saranno sempre iudicati onorevoli, e da ciascuno laudati» (18), tenendo in conto che in politica esser temuto è fondamento più stabile – seppur non preferibile – che essere stimato. Il principe, pur sembrando possedere qualità morali, tenere fede ai patti ed essere religioso, deve essere pronto a violare tali comportamenti, poiché i suoi antagonisti farebbero altrettanto; egli deve essere insieme uomo e bestia, e come bestia deve essere «golpe» e «lione»: «perché il lione non si defende da’ lacci, la golpe […] da’ lupi» (18). A monte di tali attitudini deve esservi la fondamentale capacità di interpretare le circostanze, riconoscendo gli assetti della realtà storica (che segue cicli necessari) e adeguandosi altresì al variare della «fortuna», onde, mediante la propria peculiare «virtù» e con «impeto», cogliere l’«occasione» per agire: «bisogna che egli abbia uno animo disposto a volgersi secondo ch’eventi della fortuna e le variazioni delle cose li comandano» (18).



giovedì 18 maggio 2017

Storia - Umanesimo e Rinascimento - Una modificazione della visione dell'Uomo e del Mondo



Umanismo e Rinascimento – una modificazione della visione dell’uomo e del mondo



Introduzione
L’origine del Rinascimento

« La renovatio antica, con le sue implicazioni politiche, comincia nel XII secolo. [A Roma, la colona dell’imperatore Traiano] si trova da 1162 sotto la protezione del Senato e del Popolo romano (...) allo scopo di preservarla integralmente ».
É. Crouzet-Pavan, Enfer et paradis. L’Italie de  Dante et de Giotto, Paris, 2004, p. 30-31.

F. Petrarca, lettera a Boccaccio (1364)
Boccaccio (1313-1375) è uno scrittore e poeta italiano nato a Firenze. È stato uno fra i maggiori narratori del XIV secolo, con il suo Decameron. È considerato il maggiore narratore europeo e ha avuto un ruolo egemone nel panorama dell’epoca.
Il testo prende ad esempio una popolazione malata, ma nel medioevo, la malattia era considerata come l’espressione della volontà divina.
Ho solennemente affermato credere, se cento o mille uomini della stessa età, dello stesso temperamento e abitudine, insieme con l’ambiente stesso, siano stati attaccati allo stesso tempo dalla stessa malattia, che se la metà seguite le prescrizioni dei medici delle varietà di coloro che praticano al giorno d’oggi, e che l’altra metà non ha preso alcuna medicina, ma ha invocato gli istinti della natura, non ho dubbi su quale metà sarebbe scappata.
F. Petrarca, Rerum Senilium Libri. Liber XIV, Epistola 1.

Domande:
1.              Qual è il tema di questo brano della lettera ?
2.              Secondo l’autore, che sarà la metà della popolazione sopravissuta? Perché ?
3.             Qual è la posizione dell’autore di fronte al discorso comune nel suo tempo ? 

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>  Lo studio nel medioevo: trivio e quadrivio
In epoca medievale, il trivio o trivium stava ad indicare ad un tempo tre arti liberali ed il loro insegnamento. Ad esso seguiva il quadrivio. Questa formazione scolastica era propedeutica all'insegnamento della teologia e della filosofia.

Il trivium riguardava tre discipline filosofico-letterarie:
Grammatica, ovvero la lingua latina ;
Retorica, cioè l’arte di comporre un discorso e di parlare in pubblico;
Dialettica, cioè la filosofia.

Il quadrivio o quadrivium (letteralmente "quattro vie") comprendeva quattro discipline attribuite alla sfera matematica:
Aritmetica
Geometria
Astronomia
Musica

Questa suddivisione si deve a Marziano Capella, un filosofo della tarda latinità (IV-V secolo d.C.).
 


I. Da Dante a Petrarca, l’Italia preumanistica della fine del medioevo

A. Formazione e viaggi di Dante Alighieri (1265-1321)


1. La formazione di Dante
La prima formazione culturale di Dante ebbe luogo nella Firenze comunale di fine Duecento, una città dominata dalle lotte irriducibili tra le fazioni e in cui anche la figura dell’intellettuale svolgeva spesso un ruolo politico di primo piano. Suo riconosciuto maestro fu Brunetto Latini[1], profondo conoscitore della letteratura francese, allora famoso in tutta Europa grazie agli studi sull’arte retorica applicata alla politica. Anche l’attività poetica di Dante incominciò, con ogni probabilità molto precocemente, a Firenze (…). La città toscana era tra le più attive come centro di diffusione della nuova poesia cortese.

2. L’esilio di Dante, un esilio politico
Dante Alighieri apparteneva alla fazione dei guelfi bianchi, contrari ad un eccessivo aumento del potere temporale papale ed in perenne lotta con la fazione avversaria dei guelfi neri, ed ebbe una carriera politica di discreta importanza. Quando il papa mandò Carlo di Valois a Firenze come teorico paciere tra le due fazioni guelfe, la Repubblica fiorentina inviò a Roma una rappresentanza diplomatica della quale faceva parte Dante stesso.
Dante si trovava a Roma, trattenuto oltre misura proprio dall'acerrimo nemico[2] papa Bonifacio VIII, quando Carlo di Valois, al primo pretesto, mise a ferro e fuoco Firenze con un colpo di mano. Il 9 novembre 1301 Cante Gabrielli da Gubbio fu nominato Podestà di Firenze e diede inizio ad una politica di sistematica persecuzione degli elementi ostili al papa, che si risolse nell'uccisione o nell'esilio di tutti i guelfi bianchi. Con due condanne successive, quella del 27 gennaio e quella del 10 marzo 1302, il poeta fu condannato in contumacia; raggiunto dal provvedimento di esilio a Roma, Dante non rivide mai più la sua Firenze.

3. Mappa didattica della vita di Dante

B. Formazione, viaggi e opere di Francesco Petrarca (1304-1374)


4. Convenevole da Prato, uno dei maestri di F. Petrarca
Nacque a Prato[3] da Acconcio di Ricovero, probabilmente tra il 1270 e il 1275. Il nome e la patria di questo notaio[4] e professore di retorica, primo maestro del Petrarca per il trivio[5] (…). [Petrarca] rievocò nel 1374 () il carattere o le qualità del suo antico precettore ("seniculus simplicissimus", "vir famosus", "grammaticus optimus", "professor ac pracceptor") e ne precisò l'origine toscana ("in Tusciam ivit, unde sibi erat origo").
Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 28 (1983)

5. Viaggi e fatti della vita di Petrarca
L’unico scopo della vita di Petrarca era “trovare il ricco insegnamento dei classici in tutte le discipline e da questo corpo di conoscenze più spesso dispersi e dimenticati, di far rivivere e continuare la ricerca che questi autori avevano commesso”.

1304
Arezzo
Nascita di F. Petrarca


Viaggio familiare per fuggire la Toscana (guerra dei Guelfi bianchi e neri): Pisa, Marsiglia
1311-12
Avignone


Carpentras
Trivio e Quadrivio
1316
Montpellier
Università di diritto
1320
Bologna
Università di diritto civile
1325
Avignone
Al servizio della famiglia romana Colonna nel Contado
1327
Incontro con Laure de Sade che ispirerà il Canzoniere, opera principale di Petrarca
1330-1333
Lombey (Gascogne) – Parigi – Liegi – Aix-la-Chapelle - Lione
1336
Ascesa al Monte Ventoso (Mont Ventoux)
Esperienza conservata in una lettera, vissuta come un allegoria.
1338-1353
La Fontaine du Vaucluse
Molti soggiorni: luogo che ispira Petrarca
1340

Riceve della Sorbonne e dell’Università di Roma una corona in riconoscimento del suo lavoro letterario: sceglie Roma
1341, 8 aprile
Napoli, Roma
Incoronato a Roma sul Capitolo (Laurea Politica)
1348

Morte di Laure
1353
Padova

1356
Milano, Praga
Ambasciatore della famiglia Visconti  (Milano) per nove anni
1361
Villeneuve-Lès-Avignon
1362
Venezia
Insediamento a Venezia
1367-1374
Arqua (contado di padova)

 

6. Principali opere di F. Petrarca
Titolo
Data
Tipo
Presentazione
La ricerca degli antichi
Philologia Philostrati
[Filostrato filologhe][6]
1326-36
Commedia
Opera persa, forse distrutta da F. Petrarca
De viris illustribus
1338/9-1351
Biografie
Seria di ventidue biografie di personaggi illustri del mondo antico (da Romolo all’imperatore Tito).
Africa
1338/9 o 1351/3
Poema
Poema epico in esametri[7] sulla seconda guerra punica (218-202 a.C.)
Le opere morali
Rerum memoranda rum libri
1343-45
Aneddoti
Raccolta di aneddoti relativi a personaggi illustri del passato e del presente di Petrarca (Roberto d’Angiò, papa Clemente VI, Dante Alighieri)
De vita solitaria
1346
Trattato
Lode della solitudine
De otio religioso[8]
1347/57
Trattato
Trattato in lode della vita monastica
Psalmi penitentiales
1347/8
Preghiere
Sette preghiere in prosa per la remissione dei peccati[9] commessi
Secretum
1342/3
Dialogo filosofico
Francesco dialoga con un’allegoria della Verità e sant’Agostino (considerazioni sulla morte, i peccati capitali, la ricerca della gloria e dell’amore con Laura).
De remedii utriusque fortune
[I rimedi della Fortuna]
v. 1354
Trattato morale
Dialogo fra la Ragione, la Gioia e la Speranza, il Dolore e il Timore.
Le raccolte epistolari
Rerum Familiarum libri
-
Lettere
350 lettere
Epystole
-
Lettere
66 lettere in esametri (tra cui ai papi Benedetto XII e Clemente VI)
Sine nomine liber
v. 1352
Lettere
19 lettere
Posteritati
1350-72
Biografia apologetica
Autopresentazione di Petrarca a beneficio dei suoi lettori dei secoli futuri
Rerum senilium libri
-
Lettere
17 lettere (ad alcuni signori italiani, a Boccaccio, al papa Urbano V)
Le invettive
Invective contra medicum
1352
Polemica
Contro un medico della curia papale
Invectiva contra quendam magni…
1355
Polemica
Contro il cardinale francese Jean de Caraman
De suis ipsius et multorum ignorantia
1371
Polemica
Contro quattro giovani filosofici
Invectiva contra eum qui maledexit Italie
1373
Polemica
Contro il teologo Jean de Hesdin, filofrancese
Altre opere latine
Bucolicum Carmen
1346-9
Poesia
Dialogo fra personaggi allegorici
Itinerarium
1358
Manuale
Manuale per i pellegrini che vanno a Gerusalemme
Testamento
1370
Testamento

Novella di Griselda
1373
Novella
Riprende l’ultima novella del Decameron di Boccaccio
La poesia in volgare
Canzoniere
1327-74
Poesia
Racconta il suo amore per Laura – 366 poesie


7. Esortare il papa a ritornare a Roma
Petrarca, nella sua lettera (Epystole, I. 2 e 5, 1342) a Benedetto XII (1334-1342), ha descritto Roma sotto le spoglie di una vecchia in ginocchio implorando di salvarla della sua sventura.
Fonte - BNF, MS italien 81, f° 18.
Domande :
A. Dante Alighieri
Comprensione.
1. Doc. 1. Spiegare perché la città di Firenze era ottima per un poeta.
2. Doc. 2. Dare un titolo a ognuno paragrafo del testo.
3. Doc. 3. Cercare chi erano Boezio e Cicerone.
Analisi.
4. Doc. 1 e 3. Raggruppare e organizzare gli elementi della formazione di Dante.
B. Francesco Petrarca
Comprensione.
5. Doc. 7. Presentare il documento nel suo contesto.
Analisi.
6. Doc. 4 e 5. Qual è la formazione di Petrarca ? Come s’intitola questo tipo di formazione ? Paragonare questa formazione e l’introduzione del doc. 5.
7. Doc. 5. Quali sono i luoghi che visita Petrarca nella sua vita e perché questi luoghi partecipano alla sua formazione ? Giustificate i suoi spostamenti[10], e presentare i tre “tempi” della vita di Petrarca.
8. Doc. 6. Presentare i temi delle opere. Quali sono le particolarità del Canzoniere? Doc. 7. Perché Petrarca si permette di tenere questo discorso al Papa ?

C. Due ritratti di Dante e di Petrarca

8. Dante secondo un’affresco di Luca Signorelli

Orvieto, Duomo, Cappella di San Brizio (1499-1502).

9. Francesco Petrarca nello Studio
Anonimo, ultimo quarto del sec. XIV - Francesco Petrarca nello studio - Padova, Reggia Carrarese, Sala dei Giganti.


[1] Brunetto Latini (1220-1294). Passò la sua vita di cittadino e di letterato al servizio della sua città, mettendo a disposizione il suo sapere nel tentativo di formare una classe dirigente capace di reggere nel migliore dei modi le sorti del comune.
[2] Acerrimo nemico : ennemi acharné, juré.
[3] Prato : città della Toscana.
[4] Notaio : notaire.
[5] Trivio : il trivium latino.
[6] Filostrato d’Atene (172-247), altoparlante [orateur] et biografo romano di lingua greca.
[7] Esametro : hexamètre, vers en six mesures.
[8] Otio, otium in latino : tempo libero (« loisir »).
[9] Péchés.
[10] Spostamenti : déplacements.