II. Gli effetti della Rivoluzione: la Repubblica Partenopea (Napoli 1799)
1. Una delle repubbliche sorelle
La Repubblica Partenopea fu un
governo repubblicano di orientamento patriottico-giacobino (sinistra)
stabilitosi a Napoli nel 1799.
Conquistata Napoli dalle truppe francesi dello
Championnet (23 gennaio 1799), i patrioti che, impadronitisi di Castel Sant’Elmo,
il 22 avevano proclamato la Repubblica Partenopea (mentre Ferdinando IV si
rifugiava a Palermo) chiesero al generale francese di riconoscerla e di
nominare un governo provvisorio. Fu così creato un governo provvisorio di venti
membri, poi allargato a venticinque (11 febbraio). Il governo si articolò in
sei “comitati” (centrale, militare, di legislazione, di polizia generale, di
finanza, di amministrazione interna), che formavano l’Assemblea legislativa ed
esercitavano il potere esecutivo in attesa dell’organizzazione definitiva del
governo. Gli inizi della Repubblica furono difficili, perché essa era
sottoposta in pratica alla dittatura del comandante delle truppe francesi.
2. Il Monitore Napolitano, giornale politico di
Eleonora de Fonseca Pimentel
Sabato 14 Piovoso anno VII della Libertà; 1, della Repubblica Napoletana
una, ed indivisibile (2 Febbraio 1799).
“Non distrazioni, non discorsi di letteratura o
astratte discettazioni. Il Monitore va rapido e diritto, tutto assorto nelle
questioni essenziali ed esistenziali che si affollarono in quei pochi mesi, i
quali per intensità di vita valsero parecchi anni. E in esso ritroviamo le
fuggevoli gioie, le ansie sempre rinnovate, i propositi e le aspettazioni dei
patrioti napoletani, espressi con la parola della loro virile compagna, con la
forma e il colorito individuale che prendevano nell’animo di lei”.
Benedetto Croce, Eleonora
de Fonseca Pimentel, Roma, Tipografia Nazionale, 1887.
Domande: Per rispondere,
utilizzare anche la cronologia.
1. (Tutti i documenti) Presentare la nascita della Repubblica
Partenopea. Qual era il regime anteriore? In che senso questo Stato si avvicina
alla Francia?
2. (doc. 2) Classificare le avanzate
(politiche, sociale…) che mostra lo sviluppo del Monitore Napolitano.
3. Biografia di Eleonora de
Fonseca Pimentel
Eleonora Pimentel Fonseca nasce a Roma il 13 gennaio 1752
(…) da genitori portoghesi (…). La famiglia si trasferisce a Napoli, (…)
Eleonora studia greco e latino e scrive poesie giovanili di gusto arcadico[1].
A 18 anni invia a Metastasio[2]
i suoi primi componimenti e inizia con lui una corrispondenza durata fino alla morte
del poeta. La fanciulla (…) intrattiene rapporti e corrispondenze epistolari
con i maggiori letterati europei, da Voltaire a Goethe ed a Filangieri[3]
(…) e si abbona all' Encyclopédie del Diderot. Per i suoi meriti viene ricevuta
a Corte dove le viene concesso [di essere] bibliotecaria della Regina.
Nel 1778 Eleonora sposa [un] capitano (…), ma (…) sarà un
matrimonio infelice (…), perde il figlio Francesco di appena otto mesi, e poco
dopo, perde un altro figlio per aborto procurato dalle percosse[4]
del marito dal quale riuscirà a separarsi nel 1786 (…).
Gli ideali della rivoluzione Francese infiammano lo
spirito (…) di Eleonora che si getta nell'impegno politico per l'affermazione
della libertà e per il progresso delle classi meno fortunate, tanto da introdurre
nascostamente, durante un ricevimento a Corte, alcune copie in italiano del
testo della Costituzione (…) francese.
Nel dicembre del 1792, quando giunge a Napoli la flotta
francese per ottenere il riconoscimento della recente Repubblica
Francese, la Pimentel è tra gli ospiti del comandante La Touche-Treville e
finisce sui registri della polizia (…). Il 5 ottobre del 1798 la polizia (…) la
arrestano e la portano nelle dure carceri della Vicaria. Riacquista la libertà
nei primi giorni del 1799 durante il periodo di anarchia popolare succeduto a
Napoli dopo la fuga del Re e della Corte a Palermo.
Partecipa alla conquista del forte di Castel
Sant'Elmo e alla proclamazione, il 21 gennaio 1799, della Repubblica Napoletata
"una e indivisibile". Per diffondere gli ideali della rivoluzione e
della (…) repubblica, Eleonora accetta (…) l'incarico di dirigere il primo
periodico politico di Napoli: Il Monitore Napoletano. Un foglio con atti e
comunicati del Governo, ma (…) indipendente, come quando si tratta di denunciare
le ruberie[5]
francesi (…). Del Monitore Napoletano verranno stampati 35 numeri bisettimanali
dal 2 febbraio all'8 giugno.
Quando le orde del Cardinale Ruffo giungono alle porte di
Napoli e si capisce che la Repubblica sta per morire, si rifugia in S.Elmo e
finisce nella lista dei capitolati. Ferdinando, come è noto, non
rispetterà la capitolazione ed Eleonora verrà condannata a morte per avere
osato parlare e scrivere contro il Re.
[1] Arcadico –
de l’Arcadie, région de Grèce, considérée dans la littérature de l’antiquité
comme le lieu du bonheur et de la félicité.
[2] Pietro Trapassi, dit Pietro Metastasio
(1698-1782) – poète et librettiste d’opéra.
[3] Gaetano
Filangieri (1753-1788) – juriste et philosophe.
[4] Le percosse
– les coups.
[5] Le ruberie –
les vols.
Compito finale: un po’ di teatro – Immaginare i dialoghi preliminari
alla pubblicazione del Monitore. Formare un Comitato Dirigente di personaggi chiacchierando
degli articoli da stampare del primo numero e ricevendo i gruppi attori della
rivoluzione. Dovete scegliere un personaggio, darli un carattere corrispondente
alla sua posizione sociale (e un nome i corrispondenza), e riflettere a
dialoghi possibili nel quadro di una rivoluzione.
5 rivoluzionari
“liberi”: il comitato dirigente del giornale; Eleonora Pimentel, un giurista,
un filosofo, un prete, uno scrittore;
1 impiegato
della stampa: operaio specializzato
nella scrittura di articoli e nella loro pubblicazione;
4 rappresentati del governo : 2 mandati in missione del governo che
ha autorizzato il giornale, e 2
carabinieri, formano una squadra e cercano di fare pressione per la stampa
di articoli favorevoli;
2 francesi: ufficiali e soldati dell’esercito
francese, venuti aiutare la Rivoluzione di Napoli, cercano di aiutare il
governo e di non mostrare della Repubblica Francese una brutta figura;
3 personaggi del vecchio
regime che subiscono la rivoluzione e vengono con discrezione fare pressione
contro la Rivoluzione: un borghese
vecchio amico di famiglia della Pimentel; un prete fedele al vecchio regime; un’amica nobile della Pimentel.
III. Tre esperienze politiche: monarchia costituzionale, repubblica democratica, impero.
1. L’evoluzione dei regimi francesi dal 1789
al 1792
2. Monarchia assoluta e parlamentare
Monarchia assoluta:
Monarchia
parlamentare:
3. La monarchia costituzionale inglese
“Il
1688 aveva segnato gli inizi della monarchia costituzionale in Inghilterra;
alcuni testi erano presenti alla sua nascita, e il resto era piuttosto dominio
della costituzione non scritta. Così il Bill of Rights del 1689, accettato da
Guglielmo III e Maria II fonda in qualche modo la monarchia su un contratto tra
la dinastia (gli ultimi Stuart, e i primi Hannover), il popolo inglese e il suo
parlamento. Le prerogative reali sono limitate, poiché il re non può
"sospendere le leggi o l’esecuzione delle leggi" (cioè esercitare un
diritto di veto), fissare un’imposta per la corona o a proprio uso, o
raccogliere e mantenere "un esercito nel regno in tempo di pace",
"senza il consenso del parlamento". Tuttavia l’equilibrio dei poteri
pende in suo favore: possedendo senza divisioni il potere esecutivo (nomina e
dimette i suoi ministri, che sono i suoi servitori), dispone anche di un certo
potere legislativo, poiché può proporre provvedimenti tramite il Discorso della
corono (King’s Speech), e dei messaggi al parlamento ed è il solo che, con la
sua approvazione (assent), può dare forza di legge (Act) alle proposte di legge
(Bills) del parlamento”.
Massimo Guideti, Storia
d’Italia e d’Europa. Comunità e popolo, vol. 6, L’Europa della borghesia, Milano, Jaca Book, 1982; p. 143-144.
4. Repubblica
5. L’impero
Fattosi incoronare da Pio VII Imperatore dei
francesi, Napoleone trasforma la Repubblica in Regno d’Italia a marzo e si fa
incornare Re il 26 maggio 1805 nel duomo di Milano, sua capitale. I corpi
militari del Regno Italico modificano di poco gli stendardi repubblicani, come
mostra la bandiera del 2° Reggimento dei Cacciatori a Cavallo di Napoleone,
Imperatore dei francesi e Re d’Italia.